Sviluppato in Australia un rivoluzionario mini-satellite anti-incendi

Sviluppato in Australia un rivoluzionario mini-satellite anti-incendi

La questione degli incendi in Australia è stata per 8 mesi decisamente drammatica. Il bilancio si è rivelato a dir poco disastroso: 33 persone morte, oltre 5.900 abitazioni distrutte, quasi 17 milioni di ettari di territorio andati in fiamme, attività agricole letteralmente scomparse e quasi 1 miliardo di animali selvatici uccisi dai roghi. Fra questi 8.000 koala. Per fortuna, dopo 240 giorni dagli incendi devastanti, a metà febbraio le piogge hanno contenuto, almeno in parte le fiamme.

In Australia arriva la soluzione definitiva per mettere fine agli incendi? In molti ci sperano

Affinché eventuali nuovi incendi boschivi non mettano a repentaglio la vita degli abitanti, non compromettano l’habitat degli animali e non si registrino picchi elevati di inquinamento, era opportuno trovare una soluzione utile.

Pochi giorni fa, in Australia è stato presentato un mini-satellite anti-incendi, caratterizzato dalla presenza di raggi infrarossi, volti ad individuare le aree territoriali maggiormente vulnerabili per quanto riguarda il propagarsi delle fiamme che hanno raso al suolo intere aree boschive e forestali,

A sviluppare questo satellite, di dimensioni grandi quanto una scatola di scarpe, sono stati gli scienziati dell’Australian Nation University di Canberra. Trattasi di un satellite di nuova generazione, in grado di misurare la copertura forestale del terreno e il livello generale di umidità mediante il ricorso ai rilevatori a raggi infrarossi. I dati raccolti saranno senza ombra di dubbio utilissimi per stabilire, dove sono più alte le probabilità di incendi piuttosto ostici da contenere.

E’ un istituto universitario a trovare una soluzione utile ai fini del benessere della collettività


Come si legge sul sito internet di questa rinomata università australiana, la tecnologia si dimostrerà essenziale per identificare i cambiamenti negli alberi e nelle piante. A coordinare questo ambizioso progetto è Marta Yabra. La ricercatrice, specializzata nel rilevamento a distanza delle proprietà biofisiche della vegetazione, evidenzia come gli eucalipti presenti sul territorio sono piante altamente infiammabili. Inoltre, i dati raccolti dalla tecnologia a infrarossi permetteranno di tenere sotto controllo i focolai mirati. Solo con strategie di questo tipo, gli incendi potranno essere domati, arrecando meno danni alla natura e alla popolazione ed impattando in maniera non così negativa sull’ambiente e sull’economia.

Visto eVisitor: necessario per raggiungere l’Australia


Visitare l’Australia, nonostante la minaccia degli incendi che ha messo in ginocchio l’economia di una nazione, rivoluzionando tra le altre cose la concezione degli abitanti circa i cambiamenti climatici, resta una delle aspirazioni più evidenti per chi ama viaggiare. Una nazione da sogno che merita di essere visitata in lungo e in largo.

Per fare questo, è essenziale effettuare la richiesta del visto corretto.

Step iniziale per poter venire in questa splendida nazione, è quello di assicurarsi il permesso di effettuare l’accesso. Conditio sine qua non è che il Governo Australiano rilasci il visto turistico di riferimento

Il tipo di visto adatto agli italiani per portare a termine visite d’affari e viaggi turistici è l’eVisitor. Non ha nulla che vedere con il lavoro retribuito.

L’eVisitor alla sottoclasse 651, è indirizzato ai viaggiatori, il cui passaporto è stato rilasciato in Italia. Dura un anno e offre l’opportunità di visitare questa nazione per tre mesi.

Si divide in due importanti categorie:

1) Visto Turistico Australia eVisitor: adatto per motivi di turismo, per studiare e per incontrare parenti e amici residenti per un lasso di tempo pari a tre mesi massimo.

2) Visto Business Australia eVisitor: per ultimare indagini di mercato e ricerche con aziende australiane, oltre che per firmare contratti di lavoro. Si ha la possibilità di poter avviare ricerche di casa e lavoro, nell’ottica di un trasferimento che avverrà in un secondo momento. Lo stesso dicasi per la partecipazione a conferenze. Essenziale, però, è che non vi sia alcuna ricompensa pecuniaria.

Richiesta del Visto eVisitor: come farla?



Mediante la compilazione di un’apposita domanda con conseguente invio della richiesta. Si riceverà in giornata (o massimo in tre giorni) un messaggio riassuntivo di posta elettronica alla casella indicata.

Se la richiesta viene approvata, verrà ricevuta l’e-mail con “ETA e-Visitor” come oggetto. A questo punto, sarà fondamentale controllare le condizioni del visto e conservare la copia dell’approvazione, prestando attenzione al numero di concessione, alle condizioni a cui attenersi e alla data di validità.

Il ruolo del settore privato per supportare il lancio del mini-satellite anti-incendi


Ritornando al discorso dell’invenzione del suddetto mini-satellite, affinché il progetto dell’Australian Nation University di Canberra si dimostri di successo, la collaborazione con il settore privato sarà di vitale importanza. Imprese australiane, figure di successo e investitori privati daranno senza ombra di dubbio il loro contributo per quest’invenzione che migliorerà il benessere collettivo. D’altronde, sono necessari fondi per lanciare questo rivoluzionario satellite in un’orbita terrestre bassa. Solo in questo modo, la condivisione dei dati con le strutture anti-incendio e con i vigili del fuoco potrà tradursi in realtà.

Quando è previsto il debutto di questo mini-satellite all’avanguardia?


In riferimento alle tempistiche, il primo lancio di questo satellite, contenuto per dimensioni e volto ad individuare le aree boschive vulnerabili, dovrebbe avvenire nel giro di cinque anni. Attendiamo speranzosi novità.

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